Rooms Castelvecchio
per il tuo soggiorno a Verona
Gli appartamenti Rooms Castelvecchio sono il luogo ideale dove soggiornare per una splendida vacanza a Verona, in un palazzo considerato uno dei capolavori architettonici della città. Rooms Castelvecchio dispone di quattro eleganti e comfortevoli appartamenti situati al terzo piano di Palazzo Canossa, palazzo situato nel centro storico di Verona, ed accessibile con auto.
Questo palazzo fu costruito da Michele Sanmicheli su commissione dalla famiglia Canossa attorno al 1530.
Fu un atto coraggioso quello di far costruire un edificio fuori dal nucleo antico della città di Verona. Corso Cavour era caratterizzata da edifici medievali, non così prestigiosi e belli. Un atto di valorizzazione del Corso che ricalca il tracciato della Via Postumia.
L'idea era anche quella di costruire un palazzo la cui scenografia fosse all'insegna della latinità romana. All'epoca l'Arco dei Gavi era al centro della strada, e in fondo la Porta dei Borsari. È un capolavoro quello del Sanmicheli che abilmente ha superato il medioevale concetto di palazzo fortezza, chiuso e munito di ostili torri, creando una dimora signorile ed elegante, aperta alla luce ed ai giochi di chiaroscuro.
Nel corso del cinquecento fu decorato dai migliori pittori veronesi (Battista del Moro, Bernardino India e Paolo Veronese tra gli altri), anche Tiepolo affrescò il salone del piano nobile, con quella "Apoteosi di Ercole" che poi crollò a causa dei bombardamenti che colpirono Verona durante la seconda Guerra Mondiale.
Nel seicento il palazzo fu ingrandito con l'aggiunta delle due ali rivolte verso il fiume e nel settecento coronato da una balaustra con statue mitologiche.
Nell'ottocento offrì ospitalità agli uomini più importanti d'Europa, tra cui Napoleone Bonaparte, lo zar Alessandro I di Russia, gli imperatori austriaci Francesco, Ferdinando e Francesco Giuseppe.
Il piano inferiore è scandito da finestre rettangolari regolarissime, da osservare la grata segnata da un bombardamento della Seconda Guerra Mondiale.
Nella parte inferiore il marcapiano sopra è caratterizzato da un fregio che ospita all'interno dei cagnolini in successione. Il cane è lo stemma della famiglia Canossa. Il motto della famiglia era: "quando il cane finirà le ossa, finirà casa Canossa".
Nel 1761 venne rialzato il tetto in occasione della sopraelevazione del salone al piano nobile, il cui soffitto venne poi dipinto da Tiepolo. Per nascondere l'intervento fu eretta una balaustra esterna con otto statue allegoriche poste a ornamento della balaustra che sormonta la facciata di Palazzo Canossa. Le statue simboleggiano arti e scienze, come l'Architettura e la Storia, o virtù, come la Fedeltà e l'Onore; si dispongono in modo simmetrico e speculare. A partire da sinistra, è rappresentata una donna con la testa coronata, vicino alla quale siede un bambino con il modellino di un edificio: personifica l'Architettura. La statua successiva ritrae una donna che regge in mano un osso porgendolo ad un cane, che le è seduto accanto: la Fedeltà, l'immagine ricorda anche il nome dei Canossa (cane e osso). Segue la rappresentazione della Storia, personificata da un vecchio che guarda dietro di sé servendosi di uno specchio e che tiene uno scudo. Vicino si erge la statua di un guerriero con lo scudo e personifica l'Onore.
Il palazzo è bello anche visto dall'altra parte dell'Adige, il fiume era una via di comunicazione importante e quindi il prestigio e lo status sociale della famiglia doveva vedersi anche dalla parte del fiume.